NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











Il fallimento della Tessera: Deputato Maroni, perché?

 

Tratto da l'Opinione.

 

La Tessera del Tifoso voluta dal presumibilmente assiduo frequentatore degli stadi, ministro Roberto Maroni, di domenica in domenica si sta dimostrando sempre più un flop. Anche commerciale, perché a quanto ci risulta sono ben pochi i tifosi in Italia che hanno trasformato la Tessera in una vera e propria carta di credito. per cui le idee dei club di commercializzare la passione sta dimostrandosi un buco nell’acqua.
Tutto questo quando, non ci stancheremo mai di dirlo, c’è una direttiva UE (per cui non una cazzabubbola come l’avrebbero chiamata a Mai dire Gol, che invita i paesi a adottare il Supporters Direct, che non è solo un modo per far diventare i tifosi veri e propri membri del club, ma promuove anche il confronto tra tifoserie diverse per arrivare a punti in comuni atti a migliorare il calcio.
16 paesi su 27 l’hanno adottato con successo: l’Italia, inutile dirlo, non è tra i 16. Strano vero che solo Cipro abbia votato per lei quando era da decidere a chi assegnare l’Europeo 2016?
La violenza per la Uefa è un problema grave. Ovviamente la soluzione non è nemmeno il Supporters Direct visto che questa si manifesterebbe in altri luoghi. Fa parte del Dna umano, specie dove c’è ignoranza, povertà e arroganza.
Ma se non altro almeno si fa qualcosa per il calcio.
Ricordiamo cos’è il Supporters Direct ancora una volta, perché vorremmo una risposta del perché nessuno ne parla. Non abbiamo l’arroganza di dire che è la soluzione migliore ma vorremmo capire perché una direttiva UE è finita nel cassetto.
Deputato Maroni (chiamarli onorevoli è grammaticalmente sbagliato, ma ossequioso, all’italiana insomma), ci spieghi perché tale direttiva è finita nel cassetto e cosa c’è di sbagliato nel promuovere l’iinterazione tra tifosi facendoli divenire parte integrante dei club? Si badi che non sempre ci sono casi dove questi devono mentre denaro per salvare i loro presidenti dai debiti, ma molto più spesso sono attivamente coinvolti nelle scelte della società.
Leggendo il nostro articolo in merito, l’Avvocato Diego Riva di Modena assieme alla sua assistente Evelina Pecciarini, che sono i massimi esperti in Italia della materia: Il movimento italiano per il coinvolgimento dei tifosi e la loro partecipazione nella proprietà dei club è parte di un movimento più ampio che sta crescendo in tutta Europa con l’aiuto di Supporters Direct e che comprende Paesi come Regno Unito, Germania, Spagna, Portogallo, Grecia ed Israele. Ogni nazione ha chiaramente il suo particolare contesto ed i suoi problemi, ma è ormai chiaro che i fattori che uniscono i tifosi sono di gran lunga più numerosi più di quelli che li dividono. La sensazione di essere parte di un movimento più ampio è fonte di orgoglio e forza per chiunque vi è coinvolto.
Ricapitoliamo anche cosa vuole la direttiva UE: E’ una associazione inglese finanziata dal governo inglese che aiuta i tifosi a mettersi insieme, a formare dei trust (gruppi, società) per poter far sentire la propria voce nella gestione dei club. In pochi anni i trust sono diventati più di 160, dalle squadre più grandi a quelle più piccole, e in alcuni casi i tifosi non solo vantano una presenza all’interno del consiglio direttivo ma sono proprio loro i proprietari, spesso intervenendo prima di una possibile bancarotta o fallimento. Decine di migliaia di persone sono coinvolte ognuno contribuendo con quello che può, finanziariamente, con le proprie capacità professionali, donando parte del tempo libero per lavorare durante le partite o durante la settimana. Il successo di queste iniziative è stato talmente importante che non solo il governo inglese continua a credere nel progetto ma anche la UEFA si è interessata finanziando uno studio di fattibilità a livello europeo.
Deputato Maroni perché si ostina a difendere una creatura senza senso? Gli incidenti, lo si è visto a Udine avvengono fuori e non dentro lo stadio. Anzi con la Sua proposta sono più facili perfino dentro gli impianti perché chi non è tesserato e l’Osservatorio reputa la gara nona rischio può mischiarsi con la tifoseria opposta. Brescia-Udinese per chi c’era deve essere da monito.
Intanto grazie a questi provvedimenti gli stadi si vanno svuotando, si parla di sciopero calciatori (giusto ma intempestivo), ew la Legge sugli Stadi rimane una parola per fare una bella campagna elettorale. Da anni giace sui tavoli di varie commissioni senza esito. Sembrava che dopo un primo si della Camera al Senato non ci fossero problemi. Invece tutto dimenticato.
L’importante è, probabilmente, far diventare il calcio come molti sport americani: televisivi, dove la gente ingrassa con pizza, patatine, hotdogs, hamburger, birra e rutto libero e scusateci la citazione fantozziana. Ma il mirtico ragioniere non aveva altri mezzi per andare allo stadio e la tv era un conforto. Oggi il commercio calcistico l’ha fatta divenire la padrona assoluta del vapore dove perfino le emozioni sono gestite dalla regia.
Chissà perché ritorna in mente The Truman Show e la voglia matta di fuggire alla Fiji".

 

Monica Valendino