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DAVIDE LIBERO











L'allarme dei Servizi Segreti il futuro della tessera del tifoso

 

I Servizi segreti fanno il loro lavoro. Che è quello di analizzare, studiare, lanciare l'allarme. Magari esagerando anche un po'. Ecco che adesso, nella loro relazione al Parlamento, spiegano come contro la tessera del tifoso si stia creando un fronte formato da gruppi di ultrà, ''anche di diversa fede calcistica e orientamento politico, che comunque registra una netta supremazia delle componenti di estrema destra'' e ambienti delinquenziali. L'Intelligence (Aisi) sottolinea inoltre che sono arrivate informazioni ''circa progetti tesi ad aggirare le disposizioni collegate alla tessera, con tecniche illegali''. Gli 007 confermano inoltre che nelle tifoserie 'oltranziste' è ben consolidato ''un forte stato di tensione contro l'introduzione del documento''. E' vero, le proteste contro la tessera continuano in alcune città (in altre c'è rassegnazione), anche con mail di protesta all'Uefa: ma coalizioni per scatenare disordini non si sono ancora viste. Merito soprattutto di una grande attenzione del Viminale e di alcune questure. La situazione violenza è molto migliorata a Roma, Milano, Firenze, Palermo, Torino, Catania. Anche i sostenitori del Napoli, che prima non potevano andare in trasferta, ora seguono la loro squadra (anche se con restrizioni). Ci sono stati incidenti, è vero, a Roma in occasione di una festa della Lazio e anche disordini e assalti davanti a Trigoria (oggi altre sei denunce, per un totale di 11): ma l'indagine della questura non è per niente chiusa e non sono da escludere altri Daspo. La filosofia del
questore Francesco Tagliente ormai è chiara: massima disponibilità nei confronti dei tifosi, porte sempre aperte ma pugno duro (durissimo) nei confronti dei violenti. Non per niente i Daspo, rispetto all'anno scorso, sono quadruplicati (non ci sono ancora dati ufficiali). Le manifestazioni contro la tessera ci sono state (anche) a Roma: ma contenute e non violente. Il derby del 13 marzo intanto, come da noi annunciato, si giocherà di giorno. Alle ore 15. Come all'andata. Con le stesse regole. Sperando che ci sia più pubblico e sperando che non ci sia violenza. Per il derby la tessera non vale, ma dalla prossima stagione il Viminale vuole che in trasferta possa andare soltanto chi è "tesserato", evitando così il doppio binario di quest'anno che ha portato a problemi e polemiche. Dal Viminale fanno notare che grazie alle tessera sono diminuiti gli incidenti e che in trasferta non ci vanno più quei gruppi di violenti (quasi ogni squadra ne ha una sua ... dotazione) che in passato creavano problemi non solo negli stadi ma anche alle stazioni e agli autogrill. Poca gente comunque per ora va in trasferta, e lo scopo della tessera qui ha fallito. Tante le responsabilità. Non è giusto addossarle tutte al Viminale, ma la tessera è diventata, perdendo così per strada il suo scopo originario, soprattutto (o solo?) uno strumento di polizia. In futuro, Roberto Maroni vuole abolire le gabbie (dei tifosi ospiti) e le barriere. Indietro, comunque, non torna sulla tessera: ma i club, come abbiamo già detto e come ha fatto notare anche il Garante della privacy, devono fare la loro parte venendo incontro alla loro tifoserie (e non agevolando solo le banche). Quest'anno quasi mai l'hanno fatto. La strada per rendere gli stadi luoghi più civili è ancora lunga. Ma almeno, per fortuna, non ci sono più svastiche, i cori razzisti, il lancio di petardi (molto raro, ci sono le telecamere). Tutto quel campionario di vergogne che ci ha fatto diventare "famosi" in Europa. Non un'esclusiva, per carità: visto che l'Uefa ha minacciato di mettere al bando Serbia e Croazia se non fanno qualcosa di concreto contro la violenza.