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Comunicato Curva Est Rimini 1912 in merito alla trasferta di Teramo: "A TERAMO AL GUINZAGLIO NON CI ANDIAMO... LASCIAMOLO VUOTO!"

 

Viste le disposizioni emanate dal Casms e quindi dalla Questura di Rimini per la trasferta di Teramo (successivamente alla nostra prima decisione di organizzare pullman al seguito), abbiamo deciso che la scelta migliore per noi e per chi ci vorrà seguire è quella di disertare la trasferta di Teramo domenica.
Benché ci pianga il cuore al pensiero di perderci anche solo una partita, per noi è impensabile e illegittimo che vi siano modalità di trasferta obbligate e molto più simili a una deportazione che a una trasferta per seguire la propria squadra, tanto più se tutto ciò è imposto da un organo, il CASMS, che sta facendo di tutto pur di rovinare la nostra più grande passione emanando solo divieti e restrizioni, che nella maggior parte dei casi risultano assurdi (ricordate Civitanovese-Rimini e Venafro-Rimini?), trasformando gli stadi in grigie cattedrali poliziesche e deserte.
Nella fattispecie, ci verrebbero dati un numero limitato di biglietti nominali, ma soprattutto ci viene chiesto di muoverci tutti insieme, ovviamente scortati, con personale della società Rimini Calcio sui nostri pullman a garanzia del nostro bon ton... pena per chi sgarra (ossia chi viaggia per i fatti propri): pesanti ripercussioni minacciate alla propria libertà personale.
A queste condizioni di ricatto e stretta sorveglianza non ci interessa andare in trasferta, abbiamo un bene da salvaguardare che viene prima di una partita di calcio e che si chiama libertà.
Non accettiamo questa libertà condizionata con trasferimenti da polizia penitenziaria.
Non siamo uno scuolabus e i professorini della vigilanza per noi possono rimanere disoccupati.
Non vogliamo arrivare a dover tifare in vere e proprie gabbie come fossimo animali e a fare trasferimenti da uno stadio all'altro con le manette ai polsi e le sbarre ai finestrini.
Non sono queste le condizioni che ci hanno portato a frequentare tutti gli stadi dove ha giocato il nostro Rimini.
In questi anni abbiamo subìto recinzioni, telecamere ovunque, ogni tipo di polizia e pure di steward, pene illegali come la diffida preventiva, ma l'obbligo della trasferta organizzata da questura e società col grande fratello anche sul pullman è troppo e diciamo basta, disertiamo un percorso prestabilito in cui tutto viene deciso a tavolino dagli apparati polizieschi e dai loro collaboratori, dove chi non obbedisce viene considerato un topo in trappola.
Se la Rimini Calcio è disposta a fare i patti col diavolo (leggi CASMS, l'organo che sta svuotando gli stadi a suon di provvedimenti liberticidi) per avere delle marionette canore, noi diciamo che marionette non siamo né vogliamo diventarlo, e che piuttosto che andare a Teramo al guinzaglio troveremo altro da fare.
Il fatto che un organo ministeriale o un presidente si arroghino il diritto di decidere per centinaia di persone come si debba raggiungere una tal città, ci sembra vergognoso e inaccettabile.
Non siamo una tifoseria di burattini ma di uomini e donne liberi. E come liberi cittadini vogliamo essere considerati e rispettati. Altrimenti non ci avranno, mettano piuttosto i figuranti di cartone come altrove.
Noi siamo gli stessi che due mesi fa sono andati a Teramo anche senza la possibilità di entrare nello stadio pur di non far mancare il nostro apporto alla squadra e per opporci a un divieti assurdo, ma neghiamo fermamente la nostra partecipazione ad una trasferta organizzata da chi disprezza gli esseri liberi per trasformarli in scimmie ammaestrate.
Vogliamo tutto il bene per la nostra squadra e la nostra città, ma ci sono valori e beni non negoziabili, come la nostra dignità e libertà di scelta. E qui tracciamo una linea netta oltre la quale non possiamo andare: invitiamo tutti i riminesi ad accorgersi di questa porcata che trasforma una trasferta in una “deportazione di massa” da una gabbia ad un’altra sotto stretta sorveglianza, e a disertarla.
Si tratta di una becera anticipazione della Tessera del Tifoso. Per salvaguardare la libertà di movimento di tutti dobbiamo rigettare questa operazione che vuole dividere la tifoseria tra buoni (che viaggiano col carrozzone società/questura) e cattivi (che viaggiando da soli verrebbero puniti), altrimenti in un futuro molto prossimo non avremo più la possibilità di decidere come andare in trasferta: dovremo chiederlo ad Amati, a Maroni o all'ispettore di turno. Non lo abbiamo mai fatto, e non cominceremo a farlo adesso.
Boicottiamo questa trasferta “pilotata”.
La libertà è tutto.

 

CURVA EST RIMINI 1912