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Riflessioni sul caso Sandri

 

Lettera inviata al Messagero il 16 luglio da una giovane psicologa riguardo al caso Sandri.

 

Gentile Redazione, sono una giovane psicologa che un'annetto collabora con il gruppo di Neuropsicologia Fisiologica e del Comportamento dell'Università di Granada. Negli ultimi mesi mi sono occupata in particolare come il livello di allerta (che possiamo definire come lo stato di attivazione alto o basso dell'individuo) interviene sul controllo cognitivo. Nel nostro ultimo esperimento in particolare abbiamo indotto un alto stato di allerta e abbiamo osservato come questo influiva sulla capacità delle persone di "controllare" l'automatica pulsione di un bottone su un manubrio.
Mi sono molto sorpresa quindi di sentire, al telegiornale di un paio di giorni fa, come l'avvocato difensore di Spaccarotella, accusato dell'omicidio di Gabriele Sandri, si sia appellato ad una non meglio specificata "contrazione involontaria dell'indice", un dettaglio scientifico portata a motivazione di una riduzione di pena incredibilmente grande.
Da pseudo-esperta del tema, mi sono quindi sorte una serie di domande a cui magari voi potrete dare una risposta:
-La prima (scusate la deviazione professionale) sono gli studi a cui il signor avvocato fa riferimento. Conosco abbastanza bene la letteratura, almeno quella internazionale, e conosco alcuni studi in cui si conclude l'esistenza di una risposta motoria erronea a causa di un alto stato di attivazione. Che io sappia, però, il mio è il primo studio che si occupa di come l'allerta influisce sul NON premere un pulsante (o un grilletto, se vogliamo) e, che io sappia, non ho ancora pubblicato nulla. Quindi le cose sono due: o noi stiamo studiando qualcosa che già esiste (di cui l'avvocato è venuto a conoscenza e tutti i ricercatori e luminari con cui ho contatti no) o ancora una volta il mondo giuridico ha utilizzato materiale scientifico inadatto alla valutazione del fenomeno in questione. a livello cognitivo e motorio c'è grande differenza infatti tra quando la programmazione del movimento consiste nel premere qualcosa o non farlo, in quanto l'impulsività dell'individuo gioca un ruolo importantissimo nella loro prestazione e i processi di programmazione motoria sono diversi.
E qui nasce la seconda domanda
- Anche fosse vero che studi scientifici hanno dimostrato questo (infatti i nostri stessi risultati vanno in questa direzione), non si può però parlare di involontarietà in quanto è questo un parametro non valutabile, a mio parere, con il matriale a loro disposizione. Semmai possiamo appellarci ad un meccanismo di controllo inefficace in una situazione molto stressante ed attivante come potrabbe essere quello di una rissa sull'autostrada.
E qui la domanda nasce spontanea: come allora è possibile che un membro delle forze dell'ordine a cui è stata consegnata un'arma da fuoco, in grado di uccidere una persona, non sia in grado di rispondere efficacemente ad una situazione del genere? Com'è stato addestrato, mi chiedo, sparando agli uccellini in uno scenario disneyano? O meglio, è stato addestrato?
Sono 30 anni che la psicologia sostiene l'importanza di valutare l'impulsività e la capacità di controllo nelle sistuazioni di alto rischio, qualche trattato scientifico allora non sarebbe il caso di leggerlo PRIMA di pianificare l'addestramento di gente che dovrebbe garantire la nostra incolumità e che invece a volte ci manda all'obitorio? Non sono pronta a scommettere che il signor Spaccarotella avrebbe prestazioni illuminanti ad un qualsiasi test di impulsività, ma glielo vogliamo fare, a lui ed ai suoi colleghi, prima di mettergli in mano una Beretta? Se non vengono minimamente considerati gli studi su questioni anche rilevantissime come questa, io e quelli come me che dedicano la loro vita alla ricerca, che studiano a fare?
-Concedendo il dubbio a questi due punti, ne resta un terzo da chiarire, secondo me fondamentale per determinare la volontà al danno: ammessa pure , con gli infiniti dubbi del caso, la contrazione involontaria dell'indice, come si siega allora la posizione del braccio? Accorciamento involontario del bicipite destro? Non serviva C.S.I. né una laurea in fisica, si vedeva ad occhio dalle immagini passate al telegiornale il giorno dopo del fattaccio che lo sparo non era stato rivolto verso l'alto. A questo punto o si chiama l'Esorcista o si tratta della forma di Corea di Huntington temporanea più pericolosa della storia.
Se punti l'arma verso un gruppo di persone, il controllo sul tuo dito indice ce l'hai, ce lo devi avere, hai già iniziato un movimento volontario di cui il tuo cervello a quel punto (studi scientifici ignoti al signor avvocato lo dimostrano) ha già calcolato tutto, coordinazione, sequenza del movimento, traiettoria. E se non ce l'hai, probabilmente perchè sei un grande impulsivo con un pessimo controllo motorio in caso di stress ed un terribile sistema di coordinazione, non devi farlo perchè devi essere cosciente dei tuoi limiti. Anzi, non dovresti avercela in mano, una Beretta, perchè non sei in grado di garantirne il suo uso in sicurezza dei cittadini. e se qui non si parla di intenzionalità, ditemi voi. Con preoccupazione e tristezza, vi saluto.

 

Paola Cappucci