NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

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DAVIDE LIBERO











UN POPOLO CHE NON CONOSCE IL PROPRIO PASSATO NON HA FUTURO (sesta parte)

 

PERIODO ROMANO (quinta parte)

 

TRATTO DA "NON C'E' FEDE SENZA LOTTA" N°104

 

DOMUS E MOSAICO DEL LEONE

 

La scoperta di questa domus romana risale al giugno del lontano 1891, durante i lavori di ristrutturazione di Palazzo Savini. Oltre al Mosaico del Leone furono rinvenute anche altre ricche decorazioni musive.

 

 

La domus del Leone rientra nella tipologia abitativa cosiddetta greco-romana, che si sviluppa a partire dal II secolo a.C. e di cui si hanno a Pompei numerosissimi esempi. Alla normale disposizione su uno stesso asse di vestibolo - atrio - tablino e’ aggiunto il peristilio (il giardino porticato), la cui presenza qui e’ dimostrata dal ritrovamento di numerosi frammenti marmorei di statue e di altri elementi architettonici e decorativi nell'area adiacente la sala del tablino. Alla casa si accede tramite un ingresso, di cui resta la soglia pavimentata in cocciopesto (e’ un materiale edilizio utilizzato come rivestimento impermeabile per pavimenti sia interni che esterni, ma anche per il rivestimento di pareti) che immetteva direttamente nell'atrio. L'atrio aveva una copertura sostenuta da quattro colonne angolari (tetrastilo). Dall'atrio si arriva al tablino attraversando una grande apertura larga 2,50 m, si ipotizza che questo passaggio venisse chiuso con una tenda per impedire la visione interna del tablino stesso; tale tenda era appesa ad un'asta orizzontale sostenuta da piccoli pilastri, dei quali rimangono i piedritti. La soglia dell'ingresso e’ in mosaico, con il motivo del meandro prospettico a svastiche e quadrati nei colori rossiccio, bianco, nero, ocra, verdastro (motivo tipicamente ellenistico).

 

 

Al centro del tablino vi e’ l'emblema rappresentante un leone in lotta con un serpente su uno sfondo naturalistico, contornato da una treccia a due capi, intorno al riquadro del leone girano ricche ghirlande, tenute ai quattro lati da maschere teatrali, e, piu’ all'esterno, un motivo a treccia a calice.