NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

26 MARZO 2000

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

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DAVIDE LIBERO











DL 1660: GLI STADI LABORATORI DI REPRESSIONE

 

Agli inizi del 2000 varie curve esposero in maniera unitaria uno striscione sul quale era scritto: LEGGI SPECIALI OGGI PER GLI ULTRAS DOMANI PER TUTTA LA CITTA’! Oggi possiamo dire con cognizione di causa che mai previsione fu più profetica. Con la scusa di eliminare il problema della violenza negli stadi, nel corso degli anni si sono susseguite una serie di leggi speciali che avevano il chiaro obbiettivo di eliminare diritti costituzionalmente garantiti ed aumentare il potere discrezionale degli sbirri. Il grido d’allarme che abbiamo lanciato nel corso di questi anni era mirato ad evitare ciò che ora sta accadendo, era mirato a dire che la violazione dei diritti garantiti costituzionalmente nei confronti degli Ultras, avrebbe permesso dopo di violarli per tutti. Del resto, bastava osservare come tali decreti, con la scusa della violenza, avevano in realtà l’obbiettivo di colpire gli strumenti d’espressione e l’aggregazione del movimento Ultras. Oggi assistiamo al compimento di quanto previsto e il capolavoro d’incostituzionalità prodotto con il Disegno Legge 1660 è lì a dimostrarlo. Non ci interessa una sterile presa di coscienza sui fatti che ci hanno dato ragione, ma ci interessa che oggi ci sia una maggiore presa di coscienza da parte di più persone, sulla deriva liberticida a cui questo decreto ci sta trascinando tutti.
La prima cosa che balza all’occhio leggendo questo Disegno di Legge nella parte in cui si parla di manifestazioni pubbliche, di occupazioni d’abitazioni, di rivolte nelle carceri o nelle strutture di trattenimento per migranti è la criminalizzazione della RESISTENZA PASSIVA che di fatto dimostra come si voglia andare a colpire non la violenza di eventuali proteste ma la protesta in quanto tale e il pensiero che essa si porta dietro.
Viene ampliato ulteriormente il potere della polizia attraverso gli strumenti amministrativi già in essere (DASPO urbano, DACUR) che di fatto permettono ad un questore (come già avveniva con il DASPO da stadio) di “condannare” un soggetto, senza nessun regolare processo, a limitazioni della propria libertà personale con il solo strumento della discrezionalità del questore stesso che, come un dio in terra, decide dove puoi o non puoi andare e ripetiamo senza che le tue responsabilità siano accertate da un regolare processo ma solo attraverso il pregiudizio che la polizia ha nei tuoi confronti.
L’articolo 19 aumenta di un terzo tutte le pene legate alla violenza, minaccia e resistenza a un pubblico ufficiale. Se la violenza o minaccia è posta in essere per opporsi a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza mentre compie un atto di ufficio, la pena è aumentata di un terzo. Se la violenza o la minaccia è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la pena è aumentata.
In un Paese dove nel corso degli anni c’è stato un esponenziale aumento di casi di morti sospette o acclarate di soggetti posti in stato di fermo o di arresto dai corpi di polizia italiana, invece di produrre una legislazione che mirasse a strumenti di maggior tutela dei soggetti stessi posti in tale situazione ecco invece l’articolo 22 di tale DL che da “disposizioni in materia di tutela legale per il personale delle Forze di polizia”: lo stesso prevede che qualsiasi agente di polizia ad ordinamento civile o militare che sia indagato o imputato per fatti inerenti al servizio sia corrisposta una cifra non superiore ai 10000€ per ciascuna fase del procedimento per la copertura delle spese legali. Così non solo rischiamo, come è già avvenuto e come spessissimo continua ad accadere, che ci uccidano nelle caserme, nelle questure, nelle carceri o nelle strade ma gli stessi avranno il sostegno economico per affrontare il processo con i soldi pubblici.
L’articolo 28 “Disposizioni in materia di licenza, porto e detenzione di armi per gli agenti di pubblica Sicurezza” prevede che gli stessi sono autorizzati a portare senza licenza le armi (e qui non esiste nessuna specifica su quale arma, quindi possono andare tranquillamente in giro con un bazooka) quando non sono in servizio.
Questo “sciagurato progetto” come abbiamo già detto all’inizio è il frutto di uno sdoganamento dai diritti costituzionali che noi come Ultras abbiamo subito negli ultimi trent’anni, è la dimostrazione del fatto che tale volontà non ha un preciso colore politico di chi governa in un determinato momento ma è un progetto trasversale che ha come unico interesse la completa eliminazione di ogni forma di dissenso. Quello che spaventa chi detiene il potere, infatti, non è solo l’atto di dissenso in quanto tale ma la coscienza comune che dal dissenso può nascere. Per questo motivo si eliminano i diritti di tutti, aumentando ancora di più la libertà di manovra ai cani da guardia che continuano a garantire l’esistenza di tale il potere, gli sbirri.