NON C'E' FEDE SENZA LOTTA

26 MARZO 2000

LA GENESI DELLA REPRESSIONE

NOI DA NOVE ANNI CONOSCIAMO LA VERITA'!

laboratoridirepressione

SPEZIALELIBERO

DAVIDE LIBERO











Val di Susa dov’è il diritto al dissenso?

 

FONTE: notav.info

 

La scena che ci siamo trovati davanti agli occhi all’alba è raccapricciante. La Val Susa è letteralmente zona di guerra. L’intero paese di Giaglione è cinto d’assedio la polizia politica controlla gli ingressi, posti di blocco in giro per la valle fino all’autostrada, agenti davanti ai negozi a spiare non si sa cosa, fermi di polizia mirati contro gli attivisti, perquisizioni corporali. Alcuni giovani che si recavano a lavoro a Chiomonte sono stati fermati in maniera intimidatoria e trattenuti per lungo tempo dalla Digos semplicemente perchè No Tav.

Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Dal presidio degli Antichi Mulini Francesca, attivista No Tav. Ascolta o scarica

Dicono “protestare contro il TAV si può” ma alla prova dei fatti ci stanno impedendo persino di girare tra i paesi per dare la notizia. La verità è che le ruspe stanno mangiando il bosco della Clarea a una velocità impressionante, ci sono alberi centenari che vengono buttati giù come bastoncini e vogliono fare la porcata in pace, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Nessuno deve sapere, nessuno deve vedere qual è il “progresso” che porta nelle nostre valli il “progetto ecologico” TAV.

La questura di Torino approfitta della situazione di emergenza sanitaria per impedire ai No Tav di difendere la propria terra e la propria salute.

Lo diciamo chiaro da adesso: non accetteremo nessun tipo di limitazione alla libertà di movimento e di manifestare nelle prossime ore. Questa è la nostra terra e abbiamo non solo il diritto ma il dovere di difenderla.

 

VEDI VIDEO:
https://www.youtube.com/watch?v=uSQo89XWszE&feature=emb_imp_woyt

 

Sosteniamo i Ribelli dei Mulini, fermiamo la devastazione. Ore 17, Venaus

 

Dopo il blitz notturno di Telt per procedere con l’allargamento del cantiere, in Clarea si continua a resistere. Mentre al senato è in corso la commissione sul TAV Torino – Lione in cui ad ogni piè sospinto si parla di leggittime preoccupazioni delle comunità locali e della loro tutela, qui in valle va in scena una militarizzazione senza precedenti per difendere lo spot pubblicitario dei promotori dell’opera.

Non possiamo accettare che un’infrastruttura la cui attualità e sostenibilità economica ed ambientale è stata smentita su ogni fronte venga imposta manu militari al nostro territorio tra l’altro in un momento di difficoltà come questo, generato dalla pandemia. Basta sprecare i nostri soldi per opere che servono solo ad arricchire chi le costruisce, è ora di spendere per sanità, scuole e supporto ai più deboli! Ci vediamo alle 17, cuori in alto! #avantinotav